Andrea è morto tentando di salvare la sua terra. Aveva solo 30 anni.
Insieme agli altri agricoltori di Ponte Barca aveva denunciato e chiesto aiuto alle forze dell’ordine, alla forestale. “Presediate la zona, mettete fototrappole, ci saranno nuovi incendi!”. Parole arse anche esse nelle fiamme. Parole che bruciano dentro il petto di tutti noi.
Profondo dolore per Andrea, per la sua famiglia, per i suoi amici.
Profondo dolore per tutte le altre vittime di questi incendi, in Italia, nel mondo.
Profondo dolore per noi, per i nostri bambin*, per tutti coloro i quali nel Sud, in Italia e nel mondo stanno assistendo impotenti al fuoco che avanza e distrugge.
Bruciano terre e sogni, bruciano foreste vetuste, oasi, aree boschive e naturalistiche patrimonio dell’umanità. Bruciano alberi antichi, custodi di storia, più vecchi dei miei bisnonni. Bruciano decine di milioni di animali selvatici.
Una perdita di biodiversità incalcolabile. Un vuoto incolmabile.
Una violenza che puzza. Puzzo acre, nero, nauseante.
Ieri sera siamo andati a caccia di stelle cadenti. Per raggiungere l’Osservatorio Astrofisico etneo abbiamo costeggiato Monte San Leo. Fiamme e fumo denso stavano divorando il vecchio cratere. Un’immagine che mai potrò dimenticare. Non avevo mai visto nulla del genere nella mia vita.
I bambini dormivano.
Un silenzio cupo e triste riempì l’abitacolo della macchina.
Raggiunta la radura da cui osservare il passaggio delle Perseidi, commentiamo con i nostri amici quanto visto. Parliamo dell’Aspromonte, di Andrea, della Siberia, della foresta amazzonica.
Mio figlio di quattro anni con voce addolorata dice: “mamma, non voglio che distruggono interi paesi!”. Quali parole posso restituirgli? Ho lo sguardo basso. Un devastante sentimento di vergogna mi ammutolisce.
Lo abbraccio, mentre allatto al seno il fratellino di due mesi. Prendo del tempo per rispondere.
Ho bisogno di dirgli che il mondo è un luogo meraviglioso e che lui e suo fratello possono qualsiasi cosa.
Così prima lo ripeto a me stessa: il mondo è un luogo meraviglioso e voi potete qualsiasi cosa.
Sulla nostra testa la Via Lattea. Infinita.
Quindi lo guardo negli occhi e dico: “sai cosa voglio fare da grande amore mio? Salvare gli alberi. E tu?”. “Salvare la foresta amazzonica”.
Un’enorme scia luminosa illumina il nostro piccolo pezzetto di cielo.
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